Dopo circa 20 anni, l’Agave, madre bellissima ed elegante, ospite preziosa di innumerevoli ville e giardini, partorisce un fiore, il fiore spietato, come lo definiscono gli studiosi di botanica. All’inizio il fiore non è assolutamente bello anzi, assomiglia sempre più ad un asparago dalle forme spropositate e sconsiderate che raggiunge una misura davvero impressionante. E’ una crescita in verticale che supera i cinque metri di altezza in un solo mese di vita. Il fiore poi da vita a delle diramazioni simili a dei tentacoli. Pian piano questa sorta di rami formano sulla punta, delle infiorescenze all’inizio molto deboli e sul verdastro che hanno l’aspetto di spazzole con le setole molto dure. Più trascorre il tempo e più queste infiorescenze si allargano in numerosissime piccole spighe che diventano profumatissime. L’odore è simile a quello dei meloni molto maturi, è gradevole e dolciastro ma soprattutto attira api e calabroni in gran numero. Al momento della fioritura completa, il fiore dell’Agave, raggiunge il massimo del suo splendore. E’ praticamente affascinante, spettacolare e superbo. La sua altezza è prorompente e maestosa ed i suoi rami fioriti e profumati, gli donano un aspetto regale che però dura solo due anni. La madre è già morta ma anche il fiore-albero è pronto, adesso, per essere tagliato, da qui nascono i nostri didgeridoo belli, potenti, e mistici...